domenica, febbraio 05, 2006

Urfaust – Urich


"...ma io so che la noia finirebbe nell'attimo in cui si ristabilisse la natura veridica del coito."
(La vita agra -
L. Bianciardi)


Si può pensare a volte che sia ora di mettere la testa a posto ma per quanto mi riguarda preferisco mettere la testa al post. Scusate la battutaccia ma scelgo di mantenere un tiepido umore di amara ironia che mi permetta, si spera, di non crollare nel facile vittimismo di un momento in cui il mio stato d’animo vibra a 440Hz ma senza l’armonia di un perfetto La. In tempi di metafore e di facili analogismi protoculturali credo che mi lascerò avvincere dalla tentazione di paragonare la mia misera condizione di agente suburbano, nemmeno poi tanto sub (smettiamola di piangerci addosso), a ben più alti e considerati archetipi della letteratura romantica senza però rinunciare ad imbrigliare in queste prime righe tutto il fastidio di un linguaggio già troppo tedioso sin dai termini. Non prometto di riuscirci.
Bene, liberatomi del fardello linguistico, evidentemente solo in potenza, passiamo, ammesso che ci riesca, al succo del discorso (va già meglio). A chi non è capitato passeggiando per la strada in preda a quei pesi che ti incurvano pure l’ombra di incontrare, così per caso come si incontrano gli amici in manifestazione, un diavolo che per pura scommesa con dio, una di quelle scommesse che vale 1 fottuto dollaro manco fossimo in una commediola americana degli anni ’80, ti propone di poter avere tutto, e quando dico tutto intendo TUTTO, in cambio di una misera goccia del tuo sangue, a suggellare il vostro patto, in cui tu, senza troppo struggimento, dichiari di cedergli, una volta trapassato a ex-“miglior vita”, la sudicia (peggio di un calzino di giuliano ferrara dopo una puntata di ottoemmezzo), e per questo oramai inutile, anima tua. Mi chiedo: “Chi?” di fronte a cotal, potremmo pur dire, culo, non si getterebbe senza indugio alcuno nelle braccia di simile affare! Parliamoci chiaro, chi mi conosce lo sa: non so più carabiniere etc, etc…, baggianate a parte vi svelerò un mistero: io non credo in dio. Sì cari chiudete pure le vostre attonite mascelle so che la rivelazione vi lascerà indelebilmente sorpresi ma soprattutto non ho intenzione di spendere soldi in pranoterapeuti per raddrizzare la paresi facciale che vi affligge, quindi se avete concluso con le smorfie da premio nobel meneghino proseguiamo. Pure un ateo, agnostico, miscredente, peccatore, mangiatore, possiamo pur dire accanito, di bambini, infedele, perenne neofita di tutto ciò che della fede è campo, inciampato in una sì prodigiosa imbeccata chiuderebbe l’animo, e non solo quello, in mistico e perenne tentativo di espiazione dei peccati della sua, fino a quel momento, troppo dissoluta condotta di vita. Ma per piacere, e non mi iteressa, a differenza dello spassoso regista ebreo americano, di quale sarà la compagnia che avrò tra le bolge dantesche, che importanza ha se dovrò dividere le pene con ulisse o se tra i miei compari ci sarà quel sodomita di aldo busi, anzi se c’è qualcuno più avvezzo di me in diritto canonico mi mandi per favore un prospetto informativo così giusto per farmi un’idea del clima che mi aspetta, in fondo non so neppure se verrò giudicato per i miei più gravi reati, come mi par pur giusto, anche se compiuti in una situazione tale da concedere le più larghe e comprensive attenuanti, o se per il divin indice saranno più considerate le mie reiterate debolezze fornicatorie, dicevo, mi si faccia il piacere di comprendere che se la religione, la chiesa, la filosofia, la sociologia, la scienza, l’universo ma che sia pure fidel castro o perché escludere totti e vieri, se ci fosse sulla faccia della terra un uomo o qualcosa che possa dimostrare la lampante esistenza di dio, e non certo del dio della verde prateria di de gregori, questo mondo sarebbe certamente diverso, sicuramente molto più noioso ma diverso.
E se vogliamo proprio etichettare il pensiero consideratemi pure un agnostico dell’etica, nel senso che non ci è dato di sapere cosa E’ giusto e cosa E’ sbagliato, ci dobbiamo accontentare di ciò che consideriamo giusto o sbagliato, salvo poi renderci conto, non certo tutti, che in quanto uomini - inteso come genere umano, perl’amordelcielo non fatemi pesar oltre le parole – siamo ovviamente caduchi e pure estremamente volubili e infidamente bastardi, tale per cui, caro dott. Faust, possiamo pure considerarci parenti visto che poi spesso mi trovo a disquisire di certi argomenti che evidentemente per mia stessa ammissione né conosco e né ne ho una chiara ma soprattutto costante opinione.
Spero non faccia troppo caldo,
sinceramente vicino,
sottolapioggia

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah.

A me questa cosa che incontri il diavolo per strada mi suona un po' come una baggianata.

Non tutta la storia, intendiamoci.

Il paragone.

Perchè non credo proprio che a un certo punto arrivi qualcuno che baratta la bella vita con una goccia di sangue, o con un'anima sporca e consunta.

Neanche io credo in dio.

Per questo credo che la bella vita, la vita goduta, attimo per attimo, piena, di qualsiasi cosa, ma PIENA, va costruita, va presa, a mente lucida, a mente libera.

Così penso io.

E' un'evoluzione, ricordi?

E non si può dare la colpa agli altri se non vogliamo trovare un punto sull'orizzonte da fissare e impegnarci per raggiungerlo.
A volte per farlo dobbiamo sacrificare parti (davvero importanti e davvero indispensabili?) di noi stessi.

Si tratta solo di fare un calcolo costi/opportunità.

Anonimo ha detto...

credo che tu non abbia capito, forse hai letto con un po' di fretta, precipitosamente. forse sono stato io, mi sono spiegato male, in fondo il dono della favella non è da tutti... fatto sta che pensavo fosse chiaro che se avessi incontrato il diavolo non sarei qui a perder tempo di fronte ad un schermo nero... volevi sapere com'era andato lo spettacolo? beh un po' di roba è conseguenza del venerdì sera.

Anonimo ha detto...

sarà l'ora tarda,sarà che sono rincoglionito dalla febbre e dagli antibiotici ma...non si capisce veramente nulla...una accozzaglia di parole belle da leggere ma prive di senso...illuminami per favore...

Anonimo ha detto...

ecchissono dante e il sapegno? devo pure fare una critica ai miei deliri superomistici?

comunque brevemente ho preso spunto dal urfaust visto a teatro con linda. mi sono drogato una cifra e ho cominciato aprendere per il culo il pretesto usato da goethe e, in realtà, me stesso. cose che penso, problemi che affiorano i tempi e con modi diversi, che mutano... quando scrivo queste cose c'è sempre ironia e un po' di disillusione, in dosi variabili...
più chiaro?

Anonimo ha detto...

Spero non faccia troppo caldo,
sinceramente vicino,
sottolapioggia

ecco il punto d'appoggio della mia lettura, della lettura di ciò che tu hai scritto a cui i miei pensieri come un fiato preso e subito rilasciato mi hanno condotto in battuta. "Sottolapioggia sinceramente vicino, spero non faccia troppo caldo.sinceramente vicino, spero non faccia troppo caldo sotto la pioggia.sottolapioggiasperonnonfacciatroppocaldosinceramentevicino". eppure un senso non lo trovo ancora ci ho provato le ho invertite e rilette in ordine inverso ma proprio non lo trovo ma nn ti chiedo spiegazioni illuminanti anche perchè di farmi illuminare non ne sento il desiderio alcuno quindi ti lascio ripetendo ancora una volta le stesse medesime parole...

sotto la pioggia,
ti sento vicina
e spero non farti troppo caldo..

Anonimo ha detto...

Sottolapioggia,
è il mio vero nome
nonpiove pure!

Anonimo ha detto...

Il nero.....adoro il nero.
Molto professionale.
Eppure non piove.....
Ma se anche piovesse.....non può piovere per sempre!
Baci baci

Anonimo ha detto...

MMmmm non è apparso il mio post... riscrivo nella speranza che non appaia due volte.
«Ti prego non confondermi ateismo e agnosticismo!
Conosci la UAAR? Sito: www.uaar.it
Anche se io», come Filemazio protomedico matematico astronomo e forse saggio, «mi sento più parte di un ossimoro: gli agnostici irrazionalisti.»

Anonimo ha detto...

Azi: ne ero convinto anch'io... ma oramai credo più ad un perenne cielo di Irlanda...

Luca1000: era chiaramente una provocazione... mi sono infilato le calderone del "finché non sai bene dove stare uno vale l'altro...", mi hanno già cazziato per la mia prolissità, che ci devo fare? p.s. li lascio o preferisci che ne cancelli uno dei 2?

Anonimo ha detto...

Cancella pure il secondo, o anche tutti e due; ho anche scritto nella pagina "la vita, oggi" una cosina in cui in realtà non dico niente (oppure no?) su alcune cose di cui avete discusso in quella pagina (in particolare Ale e Monica).

Anonimo ha detto...

che bestia che sono... faccio sempre il contrario di quel che mi si dice... lascerò il secondo... non mi piace di più... e poi sono o non sono il gestore del blog? ;)