domenica, febbraio 26, 2006

I ragazzi (borghesi) dello zoo di Berlino



"Chi ben comincia, finisce male. Chi comincia male,
finisce peggio." - Legge di Pudder



Ora già da Città Studi a Lorenteggio è una vasca ma poi da Lorenteggio a Bovisa e poi da Bovisa a Lorenteggio e da Lorenteggio di nuovo a Città Studi, cazzo la medaglia d’oro dovevano darla a me non a Di Centa!

Il mio programma teatral-culturale salta per cause di forze maggiore: sala piena, ma quando pensi che passerai la serata davanti alla tv spulciando tra i replay delle più belle medaglie olimpiche e i fogli elettronici incancreniti della tua tesi, arriva una telefonata che pare aprirti la strada a ben altro e più piacevole epilogo1. “Siamo in Wagner a fare un aperitivo, pasta da un’amica e poi festa in un mobilificio in bovisa. Perché non ci raggiungi?” – La compagnia è buona, persone che non vedi spesso ma con cui sai di star bene e poi la prospettiva di quel animale mitologico che sono “le amiche delle tue amiche” ha sempre una forte attrattiva anche sugli umori più schivi. Ovviamente accetto al volo anche sospinto dall’idea di non dover sentire nuovamente la voce di Stefano Bizzotto e comincio a zampettare per casa, sfregandomi le mani, manco fossi Gian Maria Caviggioni liberato dall’onere del concerto con la moglie2.
Giunto a destinazione in via *******,*, non senza qualche difficoltà anche perché il ricordo più vivo che ho della zona è un negozio di vestiti usati dove anni fa comprai dei pantaloni per mille lire, pantaloni che non ci sono più, come il negozio del resto, visti i prezzi, mi pare proprio il caso di dire, stracciati, il cancello del palazzo non vuole saperne di aprirsi e questo doveva già dirmi molte cose…
Sarà la scrivania artigianale su cui fieri e cibernetici stagliano due monitor ed un portatile, ambiente ovviamente amico a chi si è sparato anni di studi scientifici ma la prima parte della serata scorre via piacevole in un appartamento in cui mi trovo naturalmente a mio agio tanto da offrirmi di fare il caffé manco fossi a casa del mio migliore amico. Gusti musicali diversi, sigarette e trucchi si fondono in un ilare gioco misto di tensioni sotto e sopra pelle e brandelli di storie di ognuno di noi. Alla seconda figura di merda decido che il caso di stare attento a cercare di evitare certi argomenti e tra l’idea di fondare un nuovo blog a quattro mani e quella di scappare a Copacabana, se credessi nei karma, potrei dire che i nostri karma andavano gradualmente fondendosi. Il peccato fu decidere prendere la via della festa.
Più ci avviciniamo e più il bordello giovanile aumenta, l’adrenalina all’idea di un gran ritrovo si scioglie nelle vene e la difficoltà di trovare parcheggio diventa cosa minima. Passati l’insegna riattacco il cervello e la domanda mi sorge spontanea: “Ma si paga?” – “Mah penso di sì, un 10 euro” – e il pallore di quelle gote dark ed eleganti si trasferisce senza indugio sulla mia faccia ma per fortuna è buio e non si vede. Cesare avrebbe detto: “Alea iacta est”3, il Rubicone della cassa non era ancora passato ma il punto di non ritorno sì e mestamente estraggo dal mio portafogli inneggiante a ideali perduti, più o meno un’ora lorda di lavoro e mi accingo a pagare. Al primo piano ci aspetta il limbo del guardaroba ma non ci curiamo di loro, guardiamo avanti e passiamo4. In una totale antitesi dantesca il peggio ci aspettava più in alto. Il ritmo dei 150bpm si sta impadronendo spontaneamente dei nostri corpi e arrendiamo spalle, braccia e glutei alla base finché non giungiamo all’ingresso del capannone. Ora io non ho il minimo senso dello spazio ma quel posto sembrava grande almeno mezzo campo di calcio pieno zeppo più che di individui di unità. Mi faccio largo tra la folla a mani alzate manco fossi perquisito dalla polizia, mosso da un senso del pudore anacronistico, l’antifona è diversa: io devo essere qui per toccare, loro sono qui per farsi toccare, non ho capito un cazzo come al solito! Poi si fa largo, in me questa volta, l’idea che questa musica faccia cagare ad una percentuale dei presenti variabile tra il 40 e il 60% forchetta ampia, lo so, non me ne voglia Mannahimer5 ma che, comunque sia, qui, stasera, bisognava venire.

Non ho certamente la classe del bombarolo di De André, ho comunque provato il forte istinto di farmi saltare in aria come in un moderno ballo mascherato delle celebrità misto ad un senso di autolesionismo: forse non ci rendiamo conto, come d’altronde nemmeno i cuccioli del maggio, che il potere da abbattere siamo già noi.

Tra luci elettroniche e suoni stroboscopici passa un altro inutile6 (al grido di: “meglio autoreferenziali che banali!”) sabato sera milanese. Finalmente potrò dire: “Io c’ero!”.

Note:
1. Cili questa la contiamo tra le 10 epi- giornaliere!
2. vedi C. E. Gadda – Un “concerto” di centoventi professori
3. Caio Giulio Cesare nel 49a.C. sulle sponde del Rubicone
4. c’è bisogno della nota?
5. presidente della Società italiana di Studi Elettorali
6. vedi il post O che Chicca

sabato, febbraio 25, 2006

7 e non più 7















Dopo una prima fase molto "seriosa" ho voglia di giocare un po'. Come vi sarete accorti il mio non è per nulla un blog tematico, o forse sì e il tema principale è: "Che cazzo mi passa per la testa in questo momento ma che tra 2 minuti mi sarò già scordato". Avete visto quella cazzata di "50 volte il primo bacio"? beh se ci pensate bene ha un sacco di vantaggi...

E in quest'ottica, cioè qualsiasi cazzata scriviate me la dimenticherò presto, vi invito a partecipare commentare, ruttare, sbraitare sui vostri

7 e non più 7

p.s. l'idea non è per niente mia l'ho travata su vari blog di gente più sveglia di me...

7 cose che voglio fare prima di morire

Visitare Caracas
Fare qualcosa veramente bene
Passare una intera settimana a letto
Lavorare all’estero
Fare un salto alle isole Aran
Passare una notte con Meg Ryan
Girare un film

7 cose che non posso fare

Dormire con Meg Rayan
Mettere le maglie di lana tanto care a mia nonna
Votare per Berlusconi
Portare i boxer, è una storia lunga, lasciamo stare
Donare il sangue (sono un vampiro)

Non ce la posso fare (un'altra storia lunga... eh Fra?)
L'Alessia Merz del Tdb (eh lo so che ci speravate...)

7 cose che mi piacciono del bloggare

Uh?
Mmm?!
Vediamo?!
Le cazzate che si trovano nei vari blog
Le cazzate che si trovano nel mio blog
Ochechicca
Effettivamente perché bloggo? Boh!

7 cose che dico spesso

Echeccazzo
Sticazzi
Sono nato a Caracas (spero sempre di far colpo!)
Ué ciccetti! (grazie a “ildiavoloprobabilmente”)
Manonmirompereicoglioni(scritto proprio così!)
Sì vabbé.
Sganamanüber (non lo dico spesso ma mi piace un sacco!)

7 libri che mi piacciono

Il paradiso degli orchi
Bastogne
Cent’anni di solitudine
Quattro amici
La banda dei brocchi
Novecento
Alta Fedeltà

7 film che rivedo sempre volentieri

Frankenstein Junior
The Rocky Horror Picture Show
Harry ti presento Sally
In cerca di Amy
Le Iene
Provaci ancora Sam
The Doom Generation (ma vi sfido a trovarne una versione che non sembri passata per la lama di Jack the ripper)

7 persone a cui passo la palla

Eolo
Cucciolo
Dotto
Brontolo
Mammolo
Ruttolo
Scaccolo
(sono sette? Che son stufo di inventare nani…)

venerdì, febbraio 24, 2006

999 è 666 rovesciato?

Post veloce per un numero quasi tondo.

Mille e non più mille
diceva uno che si faceva molto più di me!

Ci siamo, grazie a tutti quelli che hanno surfato con me fino ad ora!

mercoledì, febbraio 22, 2006

O Che Chicca!


Post doverosamente dedicato agli amici “lontani” di O che Chicca che coraggiosamente mi hanno telefonicamente ospitato mentre mi ingollavo di negroni e patatine nella tipica inutile serata milanese.

Sottolapioggia: "Facciamo una breve cronaca?"

Resto del mondo: "Che palle!"

Cazzi vostri il blog è mio, dio (grazie oh grande blogspot, già che ci sei se eviti di cassare la metà dei commenti e non ci metti 12 ore prima di mettere qualsiasi cosa online ci fai un favore, che non ti sono io sempre stato devoto? – ho fatto un inciso lungo come l’attacco de “i promessi sposi” vabbé) me l’ha dato, dicevo, e guai chi me lo tocca… Attenzione che il DITONE è sempre in agguato! Comunque tutto inizia bene con la mia completa incapacità di dire qualsiasi cosa di utile, tutto normale, (oh ragazzi sto ascoltanto Fabi Fibra, mi converto all’ hip hop demenziale!) in fondo io sono quello che si sente in colpa dopo aver mandato a fare in culo la registrazione dei caselli, avete presente quella tipa che dopo averti ciucciato i soldi dal bancomat ti dice con voce metallica: "arrivArdArci" !? Eccomi! Sto per riascoltarmi! CHE IMBECILLE! Oh madonna basta sto cazzo di post non lo metto… che vergogna…

Vabbé se avete almeno la metà del coraggio che ho avuto io scaricatevi la puntata, loro sono davvero dei grandi! Auguri Ciana! (ma se ci citiamo da un blog all’altro facciamo autoreferenzialità al quadrato?!) - Ho capito la smetto -

Sharon vi bacia e suggerisce più Ramones e meno Zampetti,

a presto!

Ma l’amico grigio della par condicio è Gandalf prima della digievoluzione?!

epica – epicamente – epicanto – epicardio – epicardite – epicarpio – epicarpo – epicedico – epicedio - epiceno… dite che come autoflagellazione 10 termini al giorno bastano!? Quando arrivo a epigramma ci risentiamo?!

domenica, febbraio 19, 2006

Serata da rapper


"Oggi non c'è sole intorno a me salvami, risplendi e scaldaci, voglio il sole, cerco nuova luce nella confusione di un guaglione..."
{Neffa e i messaggeri della dopa}


Uno se va da un amico per una cenetta chimico-cinese e si ritrova in una kermesse {clikka qui} rappettare leoncavallina con pure 5 neuri in meno. estigrancazzi. No adesso scherzi a parte ma mi sono ricordato come mai la mia vita negli ultimi anni sia virata verso altri luoghi di culto rispetto ai ben più amati e rilassanti centri sociali. Non si può certo fare di tutta l’erba un fascio, a maggior ragione in questo caso, ma cazzo fatemi fare un po’ di polemica che si sa che mi viene bene. Senza volerlo mi ritrovo al “Valva Rap” supermegasfidaglobaletotale tra 33 rimatori “fristaila” che in una sorta di duello si eliminano a vicenda a colpi di velocissime e incomprensibili parole. Ad essere onesti per la prima parte della serata mi stavo pure divertendo: birretta, qualche tiro di dogana, e la formula 1 vs. 1 che si sa è sempre molto spettacolare… mi sentivo oramai parte integrante della ben più preparata e appassionata giuria popolare [che tanto per cambiare non conta un cazzo più manco nei c.s.a.] e blitz dopo blitz (credo che si chiami così il momento in cui il rapper attaccata a rimare, non che ci volesse molta fantasia…) la simpatia per questo o per quello sale… nelle pause ti fai un giro al baretto, un po’ di reggae, 4 chiacchere con giovani hipopper e quella stima naturale che ho sempre provato per l’impressionante esibizione dei breakers /non ho assolutamente idea del fatto che il termine sia giusto comunque credo che abbiate capito/. Quando succede la tragedia: il cavallo su cui avevi puntato viene eliminato. Tra l’altro una ragazza che stava simpatica anche solo perché era lì a vadersela con tutti questi maschi che si mostrano sgamatissimi e che poi si accendono una sigaretta solo per farsi coraggio. A quel punto pensi: “beh me ne posso andare”, e invece no perché ora sei preda della voglia di sapere chi sarà il migliore! Tagliando corto alle 4.02 dormivo su una sedia di plastica bianca tra basi elettroniche e scratch di dj guest.

Vi lascio con la mia nuova passione musicale:

Perchè vedi un pò di anni fa/vedevo mamma e papà/dentro una scatola/dietro due psichiatri ed ero solo un bambino...un bambino!!/e dicono capita/ma non spararti frà/sfogliami l'anima/e vedrai che c'ero cosi vicino....cosi vicino!!!


Per la cronaca ha vinto Clementino battendo in finale Ozie suo compagno di crew...

sabato, febbraio 18, 2006

Brandelli di un Nutella Party

Che mondo sarebbe senza Nutella?

Tra le righe di una serata particolare a volte si scoprono le striscie caratteriali sommerse di qualcuno che non hai, anzi che non è, visto che ho sempre preferito il verbo essere all’avere. E’ come tra le venature di una roccia: puoi trovare un colore imprevisto incastonato laddove non te lo aspettavi.

Si può fare mattino con persone offese a cui vuoi comunque bene, senza fare nulla per tutta la notte. Si può tornare a casa, pulita e linda come non mai a causa dell’irrefrenabile esigenza di sfogarsi che ti ha assalito il giorno prima e costruttivamente incanalata in un’inaspettata reazione igienista, infilarsi nelle lenzuola e pensare che “la guida intergalattica per autostoppisti” sarà anche per stasera la tua unica soddisfazione e nonostante ciò pensare che in fondo va bene così.
Non mi piace la Nutella ma a volte fa bene.

Buon weekend.

p.s. ti meriteresti ovviamente più spazio, comunque buon compleanno Faber.

giovedì, febbraio 09, 2006

Il "gioco" dell'Haiku

Vorrei aprire una sorta di post permanente decicato all'Haiku.

L'Haiku è un componimento breve, di tre righe, originariamente composto di 17 sillabe.
Lo schema base dell'Haiku è tendenzialmente 5 + 7 + 5 uguale appunto a 17. Per chi volesse saperne qualcosa di più clikki qui. Le regole però non sono rigide, molti scrivono Haiku con un numero libero di sillabe, tutto rimane a vostra discrezione.

D'ora in poi troverete un link nella colonna qui a fianco che rimanderà direttamente a questo post, in modo che in qualsiasi momento possiate lasciare il vostro Haiku personale.

Mi raccomando: non è una sfida, non è una competizione è un
GIOCO, lo scopo è solo quello di stimolare la nostra fantasia!

Un esempio scherzoso potrebbe essere questo:

Che cos’è un Haiuku?
E’ scritto qua, suppergiù,
Sudoku?! Mai più!

Un altro paio di Haiku li trovate sotto il post "Urfaust - Urich"
da cui ho preso l'idea grazie al commento di p.yume

Buon divertimento!

domenica, febbraio 05, 2006

Urfaust – Urich


"...ma io so che la noia finirebbe nell'attimo in cui si ristabilisse la natura veridica del coito."
(La vita agra -
L. Bianciardi)


Si può pensare a volte che sia ora di mettere la testa a posto ma per quanto mi riguarda preferisco mettere la testa al post. Scusate la battutaccia ma scelgo di mantenere un tiepido umore di amara ironia che mi permetta, si spera, di non crollare nel facile vittimismo di un momento in cui il mio stato d’animo vibra a 440Hz ma senza l’armonia di un perfetto La. In tempi di metafore e di facili analogismi protoculturali credo che mi lascerò avvincere dalla tentazione di paragonare la mia misera condizione di agente suburbano, nemmeno poi tanto sub (smettiamola di piangerci addosso), a ben più alti e considerati archetipi della letteratura romantica senza però rinunciare ad imbrigliare in queste prime righe tutto il fastidio di un linguaggio già troppo tedioso sin dai termini. Non prometto di riuscirci.
Bene, liberatomi del fardello linguistico, evidentemente solo in potenza, passiamo, ammesso che ci riesca, al succo del discorso (va già meglio). A chi non è capitato passeggiando per la strada in preda a quei pesi che ti incurvano pure l’ombra di incontrare, così per caso come si incontrano gli amici in manifestazione, un diavolo che per pura scommesa con dio, una di quelle scommesse che vale 1 fottuto dollaro manco fossimo in una commediola americana degli anni ’80, ti propone di poter avere tutto, e quando dico tutto intendo TUTTO, in cambio di una misera goccia del tuo sangue, a suggellare il vostro patto, in cui tu, senza troppo struggimento, dichiari di cedergli, una volta trapassato a ex-“miglior vita”, la sudicia (peggio di un calzino di giuliano ferrara dopo una puntata di ottoemmezzo), e per questo oramai inutile, anima tua. Mi chiedo: “Chi?” di fronte a cotal, potremmo pur dire, culo, non si getterebbe senza indugio alcuno nelle braccia di simile affare! Parliamoci chiaro, chi mi conosce lo sa: non so più carabiniere etc, etc…, baggianate a parte vi svelerò un mistero: io non credo in dio. Sì cari chiudete pure le vostre attonite mascelle so che la rivelazione vi lascerà indelebilmente sorpresi ma soprattutto non ho intenzione di spendere soldi in pranoterapeuti per raddrizzare la paresi facciale che vi affligge, quindi se avete concluso con le smorfie da premio nobel meneghino proseguiamo. Pure un ateo, agnostico, miscredente, peccatore, mangiatore, possiamo pur dire accanito, di bambini, infedele, perenne neofita di tutto ciò che della fede è campo, inciampato in una sì prodigiosa imbeccata chiuderebbe l’animo, e non solo quello, in mistico e perenne tentativo di espiazione dei peccati della sua, fino a quel momento, troppo dissoluta condotta di vita. Ma per piacere, e non mi iteressa, a differenza dello spassoso regista ebreo americano, di quale sarà la compagnia che avrò tra le bolge dantesche, che importanza ha se dovrò dividere le pene con ulisse o se tra i miei compari ci sarà quel sodomita di aldo busi, anzi se c’è qualcuno più avvezzo di me in diritto canonico mi mandi per favore un prospetto informativo così giusto per farmi un’idea del clima che mi aspetta, in fondo non so neppure se verrò giudicato per i miei più gravi reati, come mi par pur giusto, anche se compiuti in una situazione tale da concedere le più larghe e comprensive attenuanti, o se per il divin indice saranno più considerate le mie reiterate debolezze fornicatorie, dicevo, mi si faccia il piacere di comprendere che se la religione, la chiesa, la filosofia, la sociologia, la scienza, l’universo ma che sia pure fidel castro o perché escludere totti e vieri, se ci fosse sulla faccia della terra un uomo o qualcosa che possa dimostrare la lampante esistenza di dio, e non certo del dio della verde prateria di de gregori, questo mondo sarebbe certamente diverso, sicuramente molto più noioso ma diverso.
E se vogliamo proprio etichettare il pensiero consideratemi pure un agnostico dell’etica, nel senso che non ci è dato di sapere cosa E’ giusto e cosa E’ sbagliato, ci dobbiamo accontentare di ciò che consideriamo giusto o sbagliato, salvo poi renderci conto, non certo tutti, che in quanto uomini - inteso come genere umano, perl’amordelcielo non fatemi pesar oltre le parole – siamo ovviamente caduchi e pure estremamente volubili e infidamente bastardi, tale per cui, caro dott. Faust, possiamo pure considerarci parenti visto che poi spesso mi trovo a disquisire di certi argomenti che evidentemente per mia stessa ammissione né conosco e né ne ho una chiara ma soprattutto costante opinione.
Spero non faccia troppo caldo,
sinceramente vicino,
sottolapioggia